Giovedì, 20 Maggio 2010 16:57

Incontro a Napoli sulla pedofilia

Scritto da  Gerardo

Associazione laici e gesuiti per Napoli, Associazione ex-alunni Pontano, Associazione Etica Pubblica, Portale Mondo Cattolico Napoli, Istituto di Studi e Ricerche Sociali della Facoltà teologica dell’Italia Meridionale
presentano:
Pedofilia perché oggi? Un confronto aperto a partire dalla lettera di Benedetto XVI alla chiesa d'Irlanda.
Domenico Pizzuti ci passa il comunicato stampa per l'incontro di studio che si terrà a Napoli, venerdì 21 maggio 2010, ore 17,30.
A seguire una breve premessa alla moderazione dell'incontro.
Se vuoi, puoi scaricare il flyer con il programma dell'incontro.



COMUNICATO STAMPA

Questa mattina in una conferenza stampa, l'Associazione laici e gesuiti per Napoli onlus, l'Associazione ex-alunni Pontano, l’ Associazione Etica Pubblica, il Portale Mondo Cattolico Napoli, l’Istituto di Studi e Ricerche Sociali della Facoltà teologica dell’Italia Meridionale hanno presentato un inedito Incontro di studio <>, venerdì 21 maggio, ore 17.30, Sala Incontri “Il “Denaro”, Piazza dei Martiri 58.
Introduce l’incontro il dott. Lucio Pirillo, interventi dei proff. Fabio Ciaramelli, Giacomo Di Gennaro, Pasquale Giustiniani, Giulio Parnofiello, e del Direttore de “Il Denaro” dott. Alfonso Ruffo. Modera Domenico Pizzuti.

Lucio Pirillo e Domenico Pizzuti, a nome dei soggetti promotori, asserendo che anche su questo fenomeno che ha scosso la società civile e la chiesa bisogna confrontarsi apertamente e pubblicamente, hanno specificato che l’iniziativa intende individuare le ragioni perché solo oggi nell’arena pubblica è scoppiato il caso degli abusi sessuali da parte di rappresentanti del clero cattolico in paesi occidentali per lungo tempo coperti dalle gerarchie cattoliche, e quali mutamenti si impongono nello stile di vita del clero e di governo dell’organizzazione ecclesiastica. Nonchè nella considerazione e nel rapporto con i media della modernità che formano ed influenzano la pubblica opinione.



PEDOFILIA PERCHÉ OGGI? UN CONFRONTO APERTO A PARTIRE DLLA LETTERA DI BENEDETTO XVI ALLA CHIESA D’IRLANDA

Più di in mese fa, giovedì 8 aprile, su “Il Denaro” scrivevo che dopo il caso pedofili nella chiesa “qualcosa deve cambiare”. Ero mosso dalla percezione a pelle che, rispetto al modo di procedere dei responsabili ecclesiastici di fronte agli abusi di minori da parte di ecclesiastici e religiosi in paesi del cosiddetto occidente cristiano al di qua e al di là dell’atlantico per lungo tempo coperti per evitare scandali, qualcosa dovesse cambiare dal punto di vista organizzativo negli stili di governo, senza voler ricorrere all’effato riconosciuto “ecclesia sempre reformanda”. “E’ forse necessaria all’interno della chiesa una maggiore circolarità nel prendere decisioni, e quindi conciliarità. collegialità, coinvolgimento delle comunità cristiane in tutte le loro componenti, anche per evitare che tutte le responsabilità gravino su una sola persona che paga per tutto un sistema “ (Il Denaro, 8 aprile 2010, p. 2).

Proseguendo nella riflessione, al di là di facili scandalismi o ipotesi di complotti contro la chiesa che ci sono estranei (senza dimenticare in senso sociologico i c.d. “imprenditori morali” propugnatori di campagne anche di sapere etico), si è manifestata l’esigenza di discutere apertamente ed in maniera meditata per dignità culturale, cioè laicamente, anche di questo fenomeno che non è circoscritto agli abusi da parte di ecclesiastici, di cui cominciano ad apparire pubblicazioni anche in Italia sulla pedofilia nella chiesa. Di qui l’iniziativa di questo incontro di studio per certi versi inedito finora non solo nella nostra città, condiviso da diverse associazioni, movimenti, istituzioni, per rispondere alla domanda perché solo oggi nell’arena pubblica ad opera dei media si è imposto il caso degli abusi sessuali da parte di rappresentanti del clero cattolico in paesi occidentali per lungo tempo coperti dalle gerarchie cattoliche, e quali mutamenti si impongono per esempio nella selezione, formazione, nello stile di vita del clero e di governo dell’organizzazione ecclesiastica. Nonché nella considerazione e nel rapporto delle istituzioni ecclesiastiche con i media nelle società occidentali che formano ed influenzano la pubblica opinione.

Un aspetto da tener presente in questa discussione è l’ambito geografico dei paesi dell’area occidentale che ha interessato il fenomeno con le loro istituzioni democratiche tra cui la libertà di espressione delle opinioni, libera informazione, pubblica discussione così via ed una Chiesa che vuole sempre più interagire nell’ arena pubblico con le conseguenze rappresentate dal problema che discutiamo. E’ parte ella domanda a cui rispondere, perché solo in questi ultimi mesi è avvenuta una virata nella conduzione di questi casi da parte dei responsabili ecclesiastici fino alla c.d. “Tolleranza zero” propugnata da Benedetto XVI ed estesa a tutte le chiese interessate, in risposta o meno a campagne di stampa. E comporta anche un più chiaro rapporto con le istituzioni civili per quanto riguarda i crimini commessi da sacerdoti e religiosi e non riservati solo alla giurisdizione ecclesiastica secondo il modello della chiesa “Societas perfecta” . In questo contesto è da riflettere anche sulla novella dell’ affermazione di papa Raztinger, che forse vale anche per altri casi, che il “pentimento non cancella la giustizia” non solo nel senso di affidamente dei colpevoli alle mani dei tribunali civili, e quindi di collaborazione con la Magistratura, ma più in profondità di restituzione di una situazione offesa e lacerata.

Un problema che intriga, non solo per i connotati sessuali, ed a cui offrire qualche elemento di chiarificazione in una sede di studio. Perciò, oltre al Direttore del “Il Denaro” per aver offerto la disponibilità di questa sede prestigiosa, ringraziamo i docenti universitari amici sia dell’Università di Stato che della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale per aver aderito sollecitamente a dare il loro contributo a questo confronto aperto a partire dalla Lettera di Benedetto XVI alla Chiesa d’Irlanda.


Domenico Pizzuti
Napoli, 21 maggio 2010

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